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DOTT.SSA Erika Massaccesi

Psicologa Clinica e Pediatrica. Psicoterapeuta. Analista Transazionale.

DOTT.SSA ERIKA MASSACCESI

Batman vs Superman: i supereroi sono invidiosi?

La maggior parte delle persone ha provato invidia almeno una volta nella sua vita, ma quanti sono disposti ad ammetterlo?

INVIDIA
L’invidia è definita come “la tristezza per il bene altrui percepito come male proprio”.  La sua etimologia ci riporta al latino, all’unione tra il prefisso 𝐢𝐧= 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚 + 𝐯ĭ𝐝ē𝐫𝐞 = 𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚𝐫𝐞.
L’invidioso quindi non può godersi la vita, perché è troppo occupato a guardare gli altri, che forse stanno meglio di lui/lei.
Dante colloca gli invidiosi nel Purgatorio e li descrive con gli occhi cuciti di ferro che impedisce loro di vedere.
 
Ma cosa si impediscono di guardare gli invidiosi ?
 

Batman v Superman : l'Oscurità di Gotham e la Luce di Metropolis

Quando nel 2016 è uscita sul grande schermo la pellicola “Batman v Superman: Dawn of Justice”  non nascondo che ero molto curiosa di sapere come sarebbe andata a finire la lotta tra questi due supereroi.  Il terreno di scontro tra due personaggi così diversi offre molti spunti di riflessione sul tema dell’invidia: il Superuomo d’Acciaio che splende dall’alto del cielo e accorre in aiuto dei mortali che invocano il suo nome e il Cavaliere Oscuro che appare dall’Ombra chiamato in soccorso grazie al simbolo giallo proiettato sul cielo scuro di Gotham.

Credo sia stato Frank Miller a paragonare metaforicamente, Metropolis a New York di giorno mentre Gotham City a New York di notte; la prima, celebra il suo Supereroe d’Acciaio e la seconda, il Cavaliere Oscuro. Metropolis città della luce e della tecnologia e Ghotam City città del crimine spietato e del Buio. Appare subito chiaro il contrasto che fa da sfondo alle storie dei due superEroi e che può essere inteso come una metafora del Conscio e dell’Inconscio, tra la “Luce” intesa come “conoscenza di se stessi” e “L’Ombra” metafora di ciò che è inconscio.

Sul tema della Luce e della sua importanza per la Conoscenza di se stessi troviamo molto materiale da cui poter attingere sia che si tratti delle antiche religioni del mondo sia delle più moderne conoscenze nel campo della psicologia e della filosofia. Il denominatore comune sul tema della Luce è che essa è da sempre stata considerata come un simbolo della “coscienza”

Superman è la Luce

Nel pieno delle sue facoltà, Superman dispone di forza, velocità, agilità, resistenza, riflessi sovrumani, enorme potenza fisica e facoltà mentali oltre i limiti delle possibilità umane. Superman splende e rappresenta tutto ciò che è “giusto fare”. Non sto di certo sostenendo che Superman sia sempre nel giusto o che sia questo l’unico modo di Vivere. Mi limito solo a descrivere ciò che il personaggio di Superman rappresenta: il simbolo di un Ideale Positivo, solare, un inguaribile ottimista ed un impavido difensore degli oppressi, profondamente convinto che qualsiasi criminale, possa essere ricondotto sulla retta via. Superman è un superuomo ed è impossibile migliorarlo.

La città di Metropolis è il contesto ideale per un supereroe che ha solo bisogno di un paio di occhiali da vista per nascondersi. Metropolis è la città della tecnologia, veloce e luminosa dove è sempre possibile trovare  una gabina telefonica per cambiarsi in tutta fretta! Metropolis è la citta della luce come principio maschile e Superman è l’Animus, il seme, forte come suo padre e sicuro come un Dio (El) . 

Con la sua super vista l’uomo d’acciaio “illumina” l’oscurità e con l’utilizzo dei suoi raggi x  può addentrarsi nelle tenebre dell’ignoto. La luce di Superman è quindi strettamente legata alla conoscenza.

Superman è privo di zone d’ombra: egli è quanto di più cosciente si possa mettere in calzamaglia. Superman rappresenta la Morale e la Fiducia nel prossimo come valori assoluti rispetto alle proprie passioni o desideri. Superman è privo di invidia. La sua gioia di vivere è contagiosa e non ci resta che ammirarlo e provare ad imitarlo: volto rilassato e sorridente, spalle erette, respirazione profonda e petto in fuori! Superman, Kal El, il superuomo.

I sogni ci salvano. I sogni ci elevano e ci trasformano. E sulla mia anima, giuro, che finché il mio sogno di un mondo dove dignità, onore e giustizia diventino la realtà che noi condividiamo, non smetterò mai di combattere. Mai.

Superman in Action Comics 775 (2001)

 

Batman, il cavaliere oscuro

Batman è un Eroe notturno ed è evidente che non poteva fare a meno di una città come Gotham City per vivere le sue avventure. Gotham rappresenta quei vicoli bui ed oscuri nei quali si nasconde il crimine e che ha bisogno di un Eroe che sa come nascondersi ed agire di notte. E’ Gotham City che prepara il terreno per la nascita di Batman che all’epoca, aveva solo 8 anni quando vide i suoi genitori morire, in seguito ad una rapina. In quei vicoli malfamati, il piccolo Bruce Wayne, giurò che nessun altro avrebbe dovuto soffrire quello che lui aveva sofferto quella notte, vestendosi come la sua più grande paura: il pipistrello.

L’invidia che Batman non esprime in modo esplicito per Superman che “non è Vittima della sua storia e opera alla Luce del sole” si manifesta a livello comportamentale e cognitivo nelle modalità di relazione evitanti e schive caratterizzate dalla diffidenza  nei confronti dell’Altro: quante volte abbiamo visto Bruce Wayne che con l’aiuto del povero Alfred inizia a indagare sulla vita del suo nuovo conoscente (uomo o donna) ? ? ?  Inoltre, la negazione dell’invidia genera in Batman ben note emozioni che sono tipiche della sua personalità e delle sue storie come l’ansia, la colpa e la frustrazione. 

Batman nega l’invidia per il Superuomo e appena può coglie l’occasione di combatterlo a duello e allo stesso tempo si punisce: decide (più o meno consapevolmente) di rimanere fedele alla sua decisione di fare giustizia con le sue leggi quando nessuno può vederlo e “giudicarlo”. 

Nascondendo la sua invidia Batman rinuncia ad una crescita personale coerente con le sue facoltà e i suoi desideri così che la sua personalità è frammentata e separata; non si riconosce un sé coeso è ciò è evidente anche dalla contrastante e superficiale personalità diurna del  Signor Wayne.

“Un eroe può essere chiunque, anche un uomo che fa qualcosa di semplice e rassicurante come mettere un cappotto intorno alle spalle di un giovane per fargli sapere che il mondo non è finito”.

The end...

Tornando al quesito inziale:

“cosa si impediscono di guardare gli invidiosi?”

Søren Kierkegaard nel descrivere il rapporto tra invidia e ammirazione, scrive:

«L’invidia è ammirazione segreta. Una persona piena di ammirazione che senta di non poter diventare felice abbandonandosi [rinunciando al proprio orgoglio], sceglie di diventare invidiosa di ciò che ammira

L’ammirazione è una felice perdita di sé, l’invidia un’infelice affermazione di sé.»

L’invidia che Batman sente nei riguardi di Superman non è altro che un meccanismo di difesa, un disperato e maldestro tentativo di recuperare la fiducia e la stima di se stesso e del proprio valore, svalutando l’altro: Batman ha una personalità complessa e il tormentato rapporto con se stesso lo rende un personaggio cupo ma anche molto affascinante. 

L’oscurità con la quale Batman si avvolge nel mantello e si sottrae ad una reale crescita psicologica è ancora più interessante se a scontrarsi con lui c’è lo splendente Uomo d’Acciaio.

Quindi ciò che Batman invidia a Superman e che si impedisce di guardare e’ anche ciò che teme di se stesso: Batman vorrebbe essere indistruttibile ma a differenza di Superman, è vulnerabile e non ha dei superpoteri. Inoltre Superman, cerca sempre di fare le cose giuste al momento giusto mentre Batman molto spesso agisce in modo impulsivo se in preda alle proprie emozioni e nonostante si sia ripromesso di non usare armi e uccidere ha infranto più volte questa regola . Nei fumetti, al contrario dei film, gli incontri e scontri tra i due supereroi sono proprio all’ordine del giorno. 

In sintesi, la Consapevolezza dei propri limiti,  è ciò che Batman nega di se stesso e che lo rendono un personaggio così affascinante a distanza di 80 anni.

Hai qualche domanda per me?

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DOTT.SSA Erika Massaccesi

Psicologa Clinica e Pediatrica. Psicoterapeuta. Analista Transazionale.