La mia tesi è che siamo nati per essere felici e che nella vita di tutti i giorni cerchiamo di esserlo in tutti i modi possibili. Uno dei modi in cui cerchiamo di soddisfare tale bisogno è cercare vicinanza e riconoscimento scambiandoci delle Carezze * sia fisiche sia verbali come un saluto, un complimento, un sorriso, una battuta di spirito, uno sguardo di complicità ... da bambini abbiamo imparato che per dare e ricevere delle Carezze (indispensabili per la vita!) si mettono in pratica varie soluzioni in base a delle nostre convinzioni su come è bene comportarci.
Del resto che cosa c’è di meglio per essere felici che dare e ricevere Carezze?
Conosco bravissimi esploratori del proprio ambiente di vita (lavoro, famiglia, amici), persone ricettive nel cogliere anche le più piccole sfumature e i più impercettibili cambiamenti intorno a loro, sanno anticipare i bisogni degli altri e intuire cosa è opportuno fare o meno, ma se si tratta di esplorare il proprio interno sono cechi.
“CHI GUARDA FUORI SOGNA, CHI GUARDA DENTRO SI SVEGLIA”
Nel corso della vita è possibile che “dare e ricevere carezze” sia più difficile rispetto a quando eravamo dei bambini, con la conseguenza di sentirci limitati nelle amicizie o nei rapporti sentimentali.
Quando siamo piccoli prendiamo delle Decisioni e ci convinciamo che il nostro comportamento, i nostri pensieri e le nostre emozioni siano giuste SE sussistono determinate condizioni.
Ad esempio potremmo aver deciso che “è meglio faticare e sgobbare e solo dopo gioire” oppure “meglio non dire ciò che pensi non si sa mai cosa può pensare la gente”… e così via.
E’ come se ci fosse un piccolo Nano nella tua testa che ti suggerisce come comportarti in certe situazioni!
Mi riferisco ai 7 Nani della favola di Biancaneve, ognuno di loro aveva uno specifico modo di relazionarsi agli altri in base alle proprie convinzioni.
Tu puoi riconoscerti in qualcuno di loro ?
Qualcuno di voi potrebbe essersi riconosciuto in Dotto che ha deciso che è importante dire ciò che pensa anche quando non è richiesto (chi non ha un amico come Dotto!). Altri potrebbero essersi riconosciuti in Pisolo che rimanda a domani ciò che può essere svolto oggi, col rischio di sembrare poco affidabile ai suoi amici. Conosco tanti Mammolo che preferiscono tacere di fronte ad un sopruso e ingoiare la loro rabbia piuttosto che esprimersi in modo assertivo.
(Un amico mi ha detto che nella sua testa ci sono tutti e 7 i Nani… !)
Può accadere che la ripetizione di certi atteggiamenti possa interferire con le relazioni amicali o amorose nel tempo: a nessuno piace avere Dotto nella testa che ti ripete cosa era meglio fare in quella situazione !
Eppure il Nano che è nella tua testa ti parla da così tanto tempo che sembra impossibile non agire in quel determinato modo, molto probabilmente pensa “sono fatto così e basta !”.
Ricorda che i Nani sono determinati ed è naturale per loro comportarsi cosi
“con pali e con picconi noi ogni dì veniamo qua, è il tipo di lavoro che ci dà felicità”
(Ehi Ho- I sette nani)
Il fallimento che puoi sperimentare nella relazione con gli altri quando ti lasci dominare dal Nano che è nella tua testa può essere davvero doloroso! Potresti arrabbiarti e sentirti triste per l’ennesima rottura o malinteso. Hai verificato che “essere Dotto, Gongolo, Eolo, Pisolo, Mammolo, ….” Non funziona più!
Se sei giunto fino a questo punto della lettura vuol dire che stai facendo un ottimo lavoro! Mi spiego meglio. Il fatto di aver riconosciuto quale Nano è nella tua testa vuol dire aver iniziato ad osservarti e ad analizzarti. Dare un nome al proprio Nano è un modo in cui inizi ad addomesticarlo.
Cosa vuol dire addomesticare ? Vuol dire creare legami (cit. da “Il piccolo principe”), creare significati, attribuire un senso alla propria storia.
Il cambiamento potrebbe non essere immediato ma inizia ad apprezzare il fatto che hai iniziato ad osservarti e non giudicarti. Sappi che ognuno di noi ha preso delle decisioni importanti per se stesso in un determinato momento della propria vita in base agli strumenti e alle informazioni che aveva nel passato. Iniziare a riconoscere i limiti di quelle voci è un atto di puro coraggio.
Puoi liberarti dell’immagine di quel Nano che è nella tua mente e imparare ad accettarti per quello che meriti di essere. Le persone che si accettano per come sono invece che criticarsi e adeguarsi alla voce dei Nani (sono fatto così!), si relazionano molto meglio con gli altri e sono disposti a ricevere e dare carezze.
Quando eri piccolo e hai deciso di comportarti come Dotto avevi le tue buone ragioni!
Invece che sentirti in colpa per questo metti in pratica il consiglio di Biancaneve:
“ANCHE SE VA STORTA QUALCOSA
CHE IMPORTA
SE UN SORRISO AVRAI
E TU LIETA CANTERAI!
SE FELICE TU SEI
E ALLA VITA UN SORRISO OFFRIRAI
VEDRAI ANCHE LEI TI SORRIDERA’!”
Le persone che si accettano sono capaci di ridere di se stesse e non prendersi troppo sul serio, solo così potrai iniziare a rispondere a questa domanda: cosa vuoi di diverso per te oggi ?
se vuoi approfondire la conoscenza di te stesso leggi questo articolo:
CONOSCI TE STESSO ?
NOTE
* Nel linguaggio dell’Analisi Transazionale, qualsiasi atto di riconoscimento è definito Carezza. E. Berne utilizza il termine stroke, (colpito) per indicare un’unità di riconoscimento e fa riferimento al bisogno di stimolazione fisica e mentale che ognuno di noi ha.
se vuoi saperne di più https://www.ossimoro.net/terapia-analitico-transazionale/