… voglio trovare un senso a questa vita anche se questa vita un senso non ce l’ha…
QUANDO QUESTA VITA UN SENSO NON CE L'HA, CHE SUCCEDE ?
Ogni persona ha il diritto di vivere la propria vita con amore e gioia. Molte persone però fanno l’esperienza di vivere come se fossero continuamente braccate dallo sconforto: un mostro invisibile che le spinge a camminare con fatica nascondendo la propria tristezza e vergognandosi di essa quando sono in mezzo agli altri.
Qualcuno l’ha chiamata “la malattia invisibile” con l’intento di sottolineare il costante senso di solitudine e di incomunicabilità che la persona che soffre di depressione sperimenta in mezzo agli altri.
ATTENZIONE A NON CONFONDERLA …
È normale sentirsi molto tristi in alcuni momenti della vita, ad esempio dopo un lutto, la fine di una storia d’amore o in seguito ad un fallimento personale. Le differenze principali tra sentirsi tristi (anche molto tristi) dall’essere depressi, sono le sensazioni persistenti, più o meno gravi, di abbattimento, pessimismo e di autocritica che possono raggiungere livelli di intensità molto elevati.
Molto spesso mi capita di incontrare persone che si sono dimenticate di che cosa significa essere tristi. Nel linguaggio comune è frequente sentire “sono depresso” come se ci fosse una pandemia di depressione ! Senza nulla togliere alle forme depressive, credo sia importante imparare a riconoscere le diverse sfumature della tristezza e accettarla come una delle emozioni più umane che ci siano.
Le persone depresse si sentono come se tutto fosse faticoso, come se ogni azione fosse una strada in salita senza poter vedere la fine. Possono rispondere ai loro bisogni fisiologici seguendo la regola del “tanto o niente”: tanta fame, niente fame, tanto sonno, niente sonno, tanto fumo, niente fumo per calmarsi o tenersi svegli.
Inoltre fanno fatica a prendere decisioni e a concentrarsi, provare piacere (fisico ed emotivo), sperimentano impotenza, scarso valore personale e si incolpano di tutto. Insomma, sentirsi depressi è orribile !
Come recita la canzone di Colapesce/DiMartino “Musica leggerissima” la persona depressa vive in una condizione in cui si dice:
Non ho voglia di niente!
Metti un po’ di musica leggera Nel silenzio assordante Per non cadere dentro al buco nero Che sta ad un passo da noi, da noi
La Depressione produce più anni di disabilità di qualunque altra malattia e per questo motivo è importante offrire alla persona che ne soffre gli strumenti adeguati per farsene carico.
La ricerca di Speranza come uno degli antidoti alla Depressione.
La mancanza di speranza è una delle caratteristiche salienti della Depressione: questo male “MALE INVISIBILE” ricopre la persona come un vestito troppo pesante e stretto, lo blocca nell’azione, nel pensiero e nel sentimento.
Nel Mito di Pandora si narra di come, dopo l’apertura del vaso, il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale, finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza e il mondo riprese a vivere.
Ma la domanda che sorge spontanea è “in quale Vaso è contenuta la Speranza?”
La risposta è semplice. Dentro ogni persona c’è già l’antidoto al proprio male, anche se non è visibile in quel momento. Così quando Pandora aprì il coperchio la Speranza restò, sotto l’imboccatura del vaso: la dura lezione che le persone depresse possono imparare è che è in loro stesse che risiede la cura.
Coro: Nei doni concessi non sei magari andato oltre?
Prometeo: Sì, ho impedito agli uomini di vedere la loro sorte mortale.
Coro: Che tipo di farmaco hai scovato per questa malattia?
Prometeo: Ho posto in loro cieche speranze.
Coro: Un grande giovamento hai così donato ai mortali
(Eschilo, Prometeo incatenato 247-251)
La speranza e l’ottimismo portano solo a benefici per la tua salute, incrementano la produzione di serotonina e riducono gli ormoni dello stress. Il sistema nervoso autonomo , che regola, tra le altre cose, la digestione e la respirazione, reagisce positivamente quando i livelli di stress sono bassi.
Tuttavia la Speranza può assumere anche il significato di cieca fiducia nel futuro in cui la persona perde di vista lo stato delle cose e si lascia guidare dall’ illusione del “passerà”.
E’ pertanto necessario che la persona depressa sia sostenuta nel suo percorso di guarigione e non sia sola o si illuda di contare solo sulle sue forze, con il rischio di una ricaduta ancora più dolorosa.
Con la speranza e il sostegno adeguato si può uscire dalla depressione !
Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza.
In terapia, la persona è chiamata a comprendere il significato della depressione nella sua storia di vita, a cogliere che anche nel dolore si può sperimentare autoefficacia e darsi una direzione. Anche se ci sono delle buone ragioni per stare male ce ne sono altrettante per stare bene.
Un modo per cominciare a prenderti cura di te è quello di cambiare i tuoi pensieri, riconoscendo quello che stai provando ora. Hai il diritto di chiedere aiuto ed essere felice.
RICORDATI:
Quando non si può più cambiare la situazione, non resta altro da fare che cambiare noi stessi.
Se vuoi saperne di più su come cambiare i tuoi pensieri leggi questo articolo:
https://www.ossimoro.net/chi-ha-spostato-il-formaggio-il-seguito/